LβINPS sblocca il BONUS MAMME e resterΓ in vigore per i prossimi 3 anni. Γ destinato alle πππ£ππππ‘ππππ πππππππππ‘π πππ ππππππ 3 πππππ πππ ππ’πππ ππππππ π’ππ πππππππππ π πππ ππ π πππ ππππ 2024, ππ π£ππ π ππππππππ‘πππ, πππβπ ππππ πππππ πππ ππ’π πππππ, πππ ππππππ π’ππ ππππππ ππ 10 ππππ. Il BONUS prevede lβesonero del 100% della contribuzione previdenziale a loro carico (il 9,19% della retribuzione), fino ad un massimo di 3.000 euro nellβarco dellβanno. Il BONUS puΓ² valere, quindi, fino a 250 euro al mese (141 euro netti al massimo in busta paga), qualora la quota di contributi versata raggiunga o superi questa soglia. Altro esempio: una madre lavoratrice apprendista, con una retribuzione imponibile mensile di 1.900 euro, il risparmio mensile Γ¨ di 110,96 euro.
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Le beneficiarie sono donne madri lavoratrici, dipendenti del settore pubblico o privato β compreso il settore agricolo β con un contratto a tempo indeterminato, anche part-time, ad esclusione perΓ² del lavoro domestico. Ne hanno diritto anche le madri con contratto di somministrazione o in apprendistato, ma non le lavoratrici mamme con contratto a tempo determinato. Le lavoratrici autonome pagheranno la loro contribuzione previdenziale per intero, perchΓ© escluse. Dovesse presentarsi una conversione del contratto da determinato ad indeterminato, il bonus scatterΓ in quel momento.
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Le madri con tre figli con il piΓΉ piccolo ancora minorenne hanno diritto al bonus anche nel 2025 e 2026, fino al compimento del 18Β° anno del figlio.
Non cβΓ¨ decadenza del diritto in caso di non convivenza di uno dei figli o di affidamento esclusivo al padre. Vale anche ovviamente per i bambini in adozione e affidamento.
Trattandosi tecnicamente di una decontribuzione β aumenta cioΓ¨ la cifra netta in busta paga – non Γ¨ necessario presentare una vera e propria richiesta. Per ottenerlo, le mamme lavoratrici in possesso dei predetti requisiti possono comunicare al datore di lavoro la volontΓ di avvalersi dell’esonero, trasmettendo il numero dei figli e i codici fiscali. Il bonus scatterΓ con la comunicazione dei dati dal datore di lavoro all’Inps e i successivi controlli. In alternativa la mamma lavoratrice puΓ² anche comunicare direttamente allβINPS le informazioni relative ai codici fiscali dei figli. La decontribuzione Γ¨ operativa giΓ da gennaio, malgrado i ritardi sulle buste paga del mese appena trascorso. Lβincasso del dovuto sarΓ presente nelle mensilitΓ successive.
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